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domenica 16 giugno 2013

Il nuovo libro della "sorella adottiva" di Obama: La mia Tribù

Raffaella Milandri durante la sua adozione

Uscito solo dopo un anno e mezzo da "Io e i Pigmei", "La mia Tribù: storie autentiche di Indiani d'America" (edito da Polaris, maggio 2013.) di Raffaella Milandri
è stato presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Ricco di bellissime immagini e di incredibili storie.
"Il sentimento dominante nel libro è il senso di colpa per il peccato di essere bianchi" dice l'autrice.
E' il racconto di due viaggi, uno nel passato e uno nel presente. Il viaggio nel passato, attraverso gli archivi
del BIA (Bureau of Indian Affairs ) e della tribù Crow, è la storia della cospirazione del Governo degli Stati Uniti
contro gli Indiani, nei due ultimi secoli. Dal Dawes Act, alla Legge dei Quarti di Sangue, alla sterilizzazione
forzata delle donne Native Americane negli anni '70, raccontata da testimoni viventi. Le lettere degli agenti indiani bianchi
che gestirono la riserva Crow rivelano la loro corruzione, il loro razzismo e le loro opinioni sul "problema indiano".
Il viaggio nel presente è quello dell'autrice: attraverso cerimonie, rituali e amicizie profonde, Raffaella Milandri viene adottata nella stessa famiglia Crow
dove il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama fu adottato nel 2008. Ha modo di scoprire i grandi problemi di oggi nelle riserve indiane:
suicidi, alcolismo, disoccupazione ma anche "perchè nelle riserve non ci sono banche nè Mac Donalds".
Il libro raccoglie anche leggende, tradizioni e folklore dei Nativi Americani.   


L'autrice
Viaggiatrice solitaria, fotografa e scrittrice, attivista per i diritti umani dei popoli indigeni,  Raffaella Milandri
usa le sue foto , libri e filmati  come mezzo di denuncia di ingiustizie e violazioni dei diritti umani.
Come attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, porta avanti campagne e petizioni in favore di boscimani, pigmei
e altri popoli vittime di ingiustizie e a rischio di estinzione  ,
divulgando scottanti inchieste . Attualmente sta portando avanti una petizione per la Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni.
Si impegna anche in campagne informative sul turismo responsabile nei Paesi in via di sviluppo.   


Fotografa e scrittrice (Io e i pigmei, editore Polaris, uscito a novembre 2011 e La mia tribù, in uscita a maggio 2013)
è stata spesso ospite televisiva e radiofonica (di Maurizio Costanzo, Licia Colò etc) e ha ricevuto anche premi in  riconoscimento del suo impegno umanitario.
Numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste .
I suoi viaggi in diretta su Facebook sono un evento mediatico molto seguito.
Per agosto 2013, nuovo viaggio in solitaria per la viaggiatrice solitaria nella remota Papua Nuova Guinea,
dove è appena stata istituita la pena di morte per omicidi, stupri e rapine nonchè roghi per stregoneria.

Le chiediamo il perchè del suo smisurato amore per i Popoli indigeni.
"Tutto è iniziato quando ero bambina e leggevo i fumetti di Tex Willer,  dalla parte degli Indiani.
Tra l'altro ho avuto la fortuna di avere una amicizia proprio con il compianto editore di Tex, Zagor, Mister No: Sergio Bonelli,
da cui ho appreso lo spirito per l'avventura, ma anche il senso di responsabilità di essere cittadina del mondo e la volontà di lottare
contro le ingiustizie. I miei contatti con queste popolazioni ai confini del mondo mi hanno arricchito tantissimo,  loro sì che hanno lo spirito
e le caratteristiche dell'Uomo, e hanno una nobiltà che ancora il denaro e l'avidità occidentale non sono riusciti ad intaccare.
Gli Italiani di un tempo, come potevano essere i miei nonni e bisnonni, semplici, onesti e limpidi, rispecchiano tantissimo
l'animo puro dei popoli indigeni. Vanno protetti e salvati, come ultimo patrimonio dell'Umanità." 

lunedì 21 novembre 2011

Sergio Bonelli: arrivederci nelle celesti praterie

Fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, viaggiatrice solitaria, scrittrice, Raffaella Milandri ha dedicato il suo libro al famoso editore recentemente scomparso
Lettera di Raffaella Milandri
Tempo fa sentii il bisogno di scrivere a Sergio Bonelli, per ringraziarlo. Perchè è proprio grazie ai fumetti bonelliani , alla filosofia bonelliana , che ho sviluppato e realizzato i miei Sogni: sono diventata una viaggiatrice solitaria, una attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, una fotografa umanitaria. Tex Willer, Zagor e Mister No, fin da bambina, hanno nutrito i miei sogni d'avventura, e alimentato i miei principi di giustizia. E anche oggi, da adulta, faccio regolarmente viaggi nell'universo bonelliano; anzi, per me è una necessità. Scrissi nella mia prima lettera al grande Sergio Bonelli: "Sergio, Le scrivo con una gratitudine immensa. Mi spiace che oggi tanti bambini trascurino i Suoi fumetti per i videogiochi. E che perdano quello che io ho avuto la fortuna di apprendere." La coerenza e il senso di giustizia estrema dei personaggi bonelliani sono infatti le fondamenta di un mondo romantico dove i personaggi si muovono su binari di eroica e nobile avventura, gli ideali trionfano . Attraverso le pagine di questo mondo, si avverte anche la ricerca di un nitore storico e culturale. I personaggi bonelliani sono stati sicuramente specchio dell'animo dell'uomo Sergio Bonelli, che mi rispondeva con modestia: "Le sono sinceramente grato per avermi attribuito il merito delle Sue straordinarie scelte. Mi complimento con Lei, e confesso molta ammirazione per i Suoi mille viaggi avventurosi e per il nobile scopo che li anima. Dal canto mio sono ormai rassegnato all'idea che un fumetto non abbia la forza di sensibilizzare i lettori su temi importanti" Eppure, i fumetti di Bonelli hanno nutrito intere generazioni, fin dagli anni '60; e la sua è l'unica casa editrice che abbia resistito alle intemperie dell'elettronica. In altre lettere scambiate con Sergio Bonelli, gli ho confidato alcuni passi della mia missione per i diritti umani dei popoli indigeni, e gli ho raccontato, fiera, della mia adozione nella tribù dei Crow; nella sua ultima lettera mi giungeva il suo incoraggiamento: "Sarò lieto di seguire discretamente, come persona, i Suoi passi e i Suoi successivi successi. Il mio più sincero in bocca al lupo anche da parte dei "ragazzi" di via Buonarroti". Ho dedicato a Sergio Bonelli il mio primo libro su un incredibile mio viaggio tra i Pigmei: "Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella foresta" che esce in questi giorni. Gentilissimo Sergio, un arrivederci nelle celesti praterie, e grazie ancora. Lunga vita a Tex, Mister No, Zagor , Dylan Dog e tutti gli altri Suoi amati personaggi che hanno sempre raccontato tanto del Suo modo di vedere la vita. E un grande in bocca al lupo a Davide Bonelli.